Carissimi concittadini, mai avrei pensato e voluto celebrare la prima ricorrenza del XXV Aprile del mio mandato amministrativo in questa situazione drammatica, davvero impensabile sino a pochissimi mesi fa. Mi trovo oggi di fronte al Monumento ai Caduti, accompagnato soltanto dal musicista che intona le note struggenti del Silenzio. Forse mai come in questo momento il silenzio è appropriato e, direi quasi, doveroso.
Per la prima volta dopo moltissimi anni, la celebrazione non vedrà la partecipazione di alcune persone che sempre accompagnavano le Istituzioni in questo momento di Ricordo e che, oggi, sono state strappate alla nostra comunità da un nemico che in tanti hanno paragonato ad un evento simile ad una guerra. Personalmente non so davvero se sia corretto associare la guerra epidemiologica che stiamo combattendo, alla guerra che ha coinvolto il nostro Paese tra il 1940 e il 1945, ma è naturale che una comunità che si veda portare via in pochissimo tempo tante persone, come è accaduto ad Orzinuovi nelle scorse settimane, non può davvero che sentirsi in uno stato di assedio; lo stesso imperativo di chiudersi in casa ci porta alla mente ordini di coprifuoco e di imposizioni limitanti le nostre libertà personali, e tutto ciò non può che farci sentire soffocati e oppressi.
Il mio primo pensiero va proprio a tutti coloro che sempre ci accompagnavano come guida della comunità e che hanno costituito la memoria storica del nostro Paese: i tanti anziani defunti che Orzinuovi non ha potuto nemmeno celebrare con il rispetto e con il doveroso omaggio che ognuno di loro avrebbe certamente meritato. Molti di loro sarebbero qui con me oggi a celebrare la ricorrenza, altri invece sarebbero nelle loro case, con i loro mariti, mogli, figli, nipoti o amici, ad essere testimonianza viva del nostro passato e del ricordo di un’intera generazione. Avremo certamente modo e occasione per ricordare pubblicamente ognuno di loro, rendendogli un saluto collettivo che saprà trasformarsi in un potente abbraccio capace anche di consolare i tanti famigliari e amici che li piangono.
Un’altra assenza non meno importante a questa celebrazione è quella degli studenti, sempre anima viva di ogni XXV Aprile, laddove, con le loro poesie, i loro disegni, le loro canzoni o la loro musica erano in grado di creare un essenziale filo rosso di legame con le generazioni precedenti e di vicinanza con gli anziani e con la memoria storica del nostro Paese. Oggi i ragazzi, fortunatamente non così colpiti dalla virulenza dell’epidemia, comunque non sono presenti; sono lontani da mesi dalla loro seconda casa, la Scuola, capace certo di dare loro molte preoccupazioni e impegni, ma anche di trasformarli in cittadini autentici, consapevoli e pronti a trovare una loro direzione e un ruolo attivo nelle proprie comunità di appartenenza.
La solitudine e il silenzio che mi circondano in questa mattinata, mi impongono queste riflessioni amare, ma al tempo stesso mi fanno percepire in modo chiaro e potente che lo spirito di Orzinuovi è vivo e pronto a ripartire per ricostruire il Futuro di tutti noi. Se c’è una grande lezione che gli eventi e la fine della Seconda Guerra Mondiale ci hanno donato, è stata la capacità di quella generazione straordinaria di ripartire da vere e proprie macerie fisiche e morali. Dal loro immenso esempio, oggi, noi dobbiamo trarre l’insegnamento necessario che ci guiderà verso l’uscita da questa drammatica esperienza e verso un desiderio di ripartenza e, direi quasi, di rinascita.
La tragedia che ci ha colpito in modo così duro non deve assolutamente vincere. A vincere dovrà invece essere lo spirito di comunità di Orzinuovi, la sua forza morale e la sua voglia di fare, di mettersi in gioco, di lavorare; la creatività che ogni giorno abbiamo amato negli artigiani, nei coltivatori, negli imprenditori, nei tantissimi volontari delle diverse associazioni, nei ragazzi e in ogni cittadino che, a prescindere dal ruolo o dal lavoro che fa, avrà la volontà di ricominciare a riprogettare la propria vita, privatamente e come comunità.
Sono certo che Orzinuovi e i suoi cittadini non corrono il rischio di smarrirsi o di promuovere il nostro peggior nemico, la paura. Sono certo che abbiamo tutti la forza di affrontare al meglio ogni evento, anche il più inatteso e complesso. Sono certo che staremo tutti più vicini, oggi che siamo tutti più lontani gli uni dagli altri. Fuori c’è un terribile Virus, ma noi stiamo scoprendo un po' meglio chi e cosa c’è dentro. Dentro di noi. Guardandoci meglio nel profondo, oggi che abbiamo più tempo, impegnamoci per rimetter assieme i pezzi rotti di una società spesso troppo veloce, troppo indifferente, troppo insensibile. Per vederci più veri, più capaci di ascoltare e più forti di prima. Per essere più Orceani che mai!
IL SINDACO, SEN. GIANPIETRO MAFFONI
Video della deposizione delle corone d'alloro, da parte del Sindaco, Sen. Gianpietro Maffoni, presso il municipio e al monumento ai caduti del parco Alcide De Gasperi.
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